L’influenza delle concezioni degli insegnanti sullo sviluppo dell’intelligenza degli alunni: il fenomeno del burnout a scuola

Abstract

Tra le numerose competenze richieste agli insegnanti vi sono, accanto a quelle di tipo didattico, quelle di natura sociale ed emotiva. Tale richieste espongono la categoria sociale dell'insegnante al rischio burnout, una sindrome che interessa le professioni basate sulla relazione d'aiuto. Questo fenomeno viene descritto come una condizione di malessere caratterizzata da esaurimento fisico, emotivo ed attitudininale e ha come risultato un significativo calo della realizzazione professionale. Tra le principali cause della sindrome vi sono alti livelli di stress, eccessive richieste di tempo, relazioni professionali insoddisfacenti, classi numerose, mancanza di risorse, isolamento, paura della violenza, ambiguità del ruolo, limitate opportunità di promozione, manacanza di supporto, etc. In questo studio abbiamo ipotizzato che una fonte di protezione dal rischio di burnout possa essere la concezione che gli insegnanti hanno dello sviluppo dell'intelligenza degli allievi. Alcuni ricercatori sostengono, infatti, che quando si pensa all'intelligenza degli allievi secondo un approccio costruttivista aumenti la sensazione di autoefficacia professionale ed è, quindi, più alta la percezione positiva del proprio ruolo didattico. In particolare, abbiamo analizzato le relazioni esistenti tra l'autoefficacia percepita degli insegnanti riguardo al ruolo giocato sullo sviluppo dell'intelligenza degli allievi e le tre dimensioni del burnout in 566 insegnanti di scuola primaria e secondaria. L'analisi delle correlazioni e regressioni indicano legami non forti tra queste variabili e un debole potere predittivo delle concezioni sul burnout, seppur significativo. Le conclusioni portano la riflessione sulla formazione degli insegnanti in cui si prendano in considerazione le loro idee sullo sviluppo dell'intelligenza degli alunni proprio a causa degli effetti agiti sul benessere professionale.