In Future of Education and Skills 2030 (2019), l’OCSE incoraggia gli attori dell’educazione e della formazione a promuovere lo sviluppo delle competenze sociali che favoriscono il bene collettivo e il benessere personale. Questo obiettivo è generalizzato nei piani di studio delle scuole obbligatorie e, conseguentemente, anche nelle istituzioni che si occupano della formazione degli insegnanti, chiamate a trasmettere ai loro studenti delle pratiche pedagogiche più democratiche per ciò che concerne la gestione della classe. In queste circostanze, il consiglio di cooperazione (Jasmin, 1994; Connac, 2019) è visto come uno strumento per formare gli allievi alla cooperazione e all’esercizio dei loro diritti e doveri. A questo proposito, ipotizziamo che l’adozione di una prospettiva storica volta ad analizzare la genesi, lo sviluppo e la trasformazione di questa pratica nel tempo e nello spazio porti i futuri insegnanti ad assumere un’attitudine più critica inducendoli a considerare che le odierne “novità” nell’insegnamento muovano da pratiche pedagogiche passate. Sosteniamo quindi l’“ipotesi vygotskiana di una sedimentazione delle pratiche” (Schenuwly & Dolz, 2009, p. 63). L’obiettivo di questa comunicazione è di ritracciare la genesi del concetto di consiglio di cooperazione e la sua evoluzione in Europa fra il XIX e il XXI secolo, affinché la storia di questa pratica possa essere impiegata nella formazione degli insegnanti.

Connac, S. (2019). Origines et valeurs des conseils coopératifs d’élèves, Éducation et socialisation, 53, 1-14.
Jasmin, D. (1994). Le conseil de coopération. Montréal : La Chenelière.
Schneuwly, B. & Dolz J. (2009). Les objets enseignés en classe de français. Rennes : Presses universitaires de Rennes.