Thonhauser, IngoIngoThonhauser2021-10-012021-10-012020-121420-0007http://hdl.handle.net/20.500.12162/5141Nella tradizione dell’insegnamento delle lingue seconde, le attività connesse con lo scritto hanno sempre avuto un ruolo di preminenza, sia che siano servite per la lettura e l’esercitazione di aspetti grammaticali o particolari strutture linguistiche, sia che abbiano fornito la base per la valutazione degli allievi. Raramente si era messo in discussione il ruolo o l’importanza dello scritto quale principale veicolo didattico: una sorta di “vacca sacra” che solo l’avvento dei nuovi approcci negli anni ‘70, strutturo- globali dapprima e comunicativi in seguito, ha permesso di sottoporre ad una primo sguardo critico. Negli ultimi due decenni le acque hanno comunque cominciato a muoversi con decisione. Nel campo della ricerca, ma anche fra gli insegnanti, la discussione si è sviluppata anche nel campo delle L2, stimolata da analoghe preoccupazioni nell’area della lingua materna e da un nuovo interesse della psicologia cognitiva.”deDidactique des langues étrangères/secondesDie «attività connesse con lo scritto»: heilige Kuh oder goldenes Kalb der Sprachendidaktik?Type de référence::Article dans une revue scientifique